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Il vecchio Logan di Mark Millar è un fumetto decisamente “potente” che si inserisce abilmente nel mondo dei supereroi Marvel, ma resta nel suo genere un “unicum”. Lo sguardo è posto sugli ultimi anni di vita di Wolverin, che ritroviamo appunto nelle sole vesti di Logan, decisamente differente da quell’X-Man aggressivo che ne ha caratterizzato la giovinezza. Il tutto inserito in un contesto a metà tra uno scenario apocalittico alla Mad Max e tradizionale da fumetto western .

Il “Vecchio Logan” a nostro avviso è una delle più belle storie scritte da Mark Millar: certo se avete come background gli altri fumetti relativi a Wolverine, ed anche a tutta la saga degli X-men, potreste trovarvi decisamente “spiazzati” dinanzi a questo episodio, che dovrebbe rappresentare l’epilogo della vita di questo eroe; ed a dire il vero quasi per metà fumetto le premesse da cui scaturisce questo “nuovo-vecchio” Logan, più pacifico, quasi saggio e serafico, sfuggono completamente, per poi delinearsi nel centro della storia, creando così una tensione narrativa che spinge il lettore a divorare questo volume.

Oltre alla storia che si dipana in un mondo in cui i supercattivi sono risultati vincitori e dominano il mondo, dopo un massacro inusitato di supereroi avvenuto oltre 50 anni prima, alcuni dettagli sono decisamente sapidi. Tra questi alcuni personaggi come i padroni di casa di Logan, che risultano essere i discendenti naturali di Hulk, e soprattutto l’intreccio della storia che si sviluppa in questo contesto post-apocalittico che sembra quasi innestato sul crossover “Acts of Vengeance” (anche se alcuni dettagli del fumetto sembrano smentire questa ipotesi).

Ma in realtà la storia riesce a generare una “tensione” decisamente “drammatica”, di certo superiore a quella normalmente creata dai fumetti sui supereroi; Dopo le prime vignette immediatamente il lettore è preso dalla suspense intorno a ciò che ha causato la fine della carriera di Logan come Wolverine e al suo ruolo attuale nel contrastare i supercattivi (o supercriminali che dir si voglia).  Questa suspense o tensione si scioglie ovviamente nel corso della narrazione, con un vero e proprio “climax”, ma ovviamente non intendiamo spoilerare oltre.

Lo stile di Millar nel Vecchio Logan

Con “Old Man Logan” Millar ha realizzato una delle storie di Wolverine più piacevoli che si ricordino. La sceneggiatura di Millar è leggera, sia nella storia che nei dialoghi, ma lo scrittore ha riempito ogni avvincente capitolo del suo fumetto con ironia e tensione narrativa. Sembra quasi che Millar sfidi i propri lettori nel cogliere i riferimenti, spesso autoreferenziali. Chiunque sia interessato a una buona avventura d’azione potrebbe apprezzare “Old Man Logan”, che a nostro avviso è un fumetto per tutti, ma saranno gli appassionati della Marvel a godersi il tripudio di riferimenti che vi si trovano.

 

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